carissimi vi allego informazioni utili tratte dall'ultimo numero di tuttoscuola
Organici e sostegno/1. L'ultima volta dei sostegni in deroga. Forse
La legge finanziaria 2008 ha finalmente abrogato l'istituto dei posti
di sostegno in deroga che, particolarmente nell'ultimo decennio, pur
rappresentando una forte e crescente risposta dell'Amministrazione
scolastica alla domanda dei disabili, non ha certamente contribuito a
tenere alta la qualita' della loro integrazione a scuola. Come e'
noto, infatti, sui posti in deroga venivano nominati per legge docenti
non di ruolo con contratto fino alla fine di giugno, senza assicurare,
anno dopo anno, la continuita' di sostegno sui ragazzi disabili
affidati.
Dal prossimo anno si cambia: comincia la stabilizzazione dei posti di
sostegno, che entro il 2010 dovranno essere per il 70% in organico di
diritto (meno di quanto si sperava, ma per ora va bene cosi').
Per l'anno scolastico attualmente in corso, pero', la deroga ha
continuato ancora a funzionare, toccando il 45% di tutti i posti di
sostegno attivati. Qual e' la mappa dei posti in deroga (e quindi
della discontinuita' didattica)?
Ci sono territori in cui la deroga e' andata ben oltre la media, come,
ad esempio, in Emilia Romagna (54,6%) oppure in Lombardia (53,8%), in
Toscana (51%) o in Piemonte (50,6%). Vi sono altre regioni con
situazioni di maggiore stabilita' dove la deroga dei posti di sostegno
e' molto piu' contenuta, come, ad esempio, in Abruzzo (28,2%), in
Campania (32,3%), in Sardegna (33,5%) o in Basilicata (34,8%).
Tra i diversi ordini di scuola, la maggior stabilita' si registra
nella secondaria di I grado dove mediamente il numero dei posti in
deroga si ferma al 35,6%, mentre, all'opposto, negli istituti di
istruzione secondaria la deroga tocca il 62,6%, che equivale a dire
che sono ancora oggi precari e discontinui quasi due posti di sostegno
su tre.
Il decreto ministeriale 1.02.08 sugli organici prevede che dal
prossimo anno i posti non di diritto (il 30% del totale dal 2010)
siano assegnati a docenti di ruolo, oppure a docenti a tempo
determinato fino al termine delle attivita' didattiche, come ai tempi
dei posti in deroga….
____________________________________________________________
Organici e sostegno/2. A parita' di disabili, in Sicilia 4 mila
posti in piu' del Lazio
Con un'operazione di perequazione il ministero dell'istruzione ha
ridistribuito quest'anno sul territorio, come abbiamo riferito a suo
tempo, gli organici dei docenti, tenendo conto dell'andamento
demografico: ha tolto posti al sud e ne ha istituiti al nord. Ma per i
posti di sostegno, dove l'andamento demografico non c'entra, cosa
fara' di fronte alle forti sperequazioni territoriali?
La media nazionale del numero di disabili per ogni docente di sostegno
e' attestata ormai intorno a 2, cioe' due alunni con disabilita' ogni
docente di sostegno. Precisamente, oggi questo rapporto medio
nazionale e' di 1,97 alunni disabili ogni docente di sostegno. Ma,
come si sa, senza scomodare l'aforisma di Trilussa sulla statistica
dei polli, le medie nascondono realta' molto diverse e, in questi
casi, molto sperequate.
Una prima differenza riguarda i diversi settori scolastici dove il
rapporto e' comprensibilmente piu' favorevole ai livelli inferiori
(scuola dell'infanzia e poi scuola primaria hanno rispettivamente un
rapporto di 1,63 e 1,95), rispetto a quelli che si registrano nella
secondaria (2,4 studenti disabili ogni docente di sostegno).
Gli squilibri e le sperequazioni si registrano invece sul territorio.
Capita, ad esempio, che regioni con un numero di alunni disabili quasi
uguale abbiano un organico di sostegno nettamente diverso.
Un caso estremo: il Lazio con 20.008 disabili ha 8.261 docenti di
sostegno (rapporto 2,42), mentre la Sicilia con 20.359 disabili ha
12.576 sostegni (rapporto 1,62), che e' come dire che la Sicilia con
350 disabili in piu' "porta a casa" 4.315 posti in piu'.
Uno squilibrio non da poco che e' piu' diffuso di quanto si possa
pensare e dovra' diventare necessariamente oggetto di perequazione tra
i territori per rendere funzionale ed equilibrata l'intera operazione
di riassetto del sostegno voluto dalle due ultime leggi finanziarie.